Poste italiane, un cambiamento che segna un addio epocale a un servizio storico. Una trasformazione che riguarda i costumi sociali.
Poste italiane ha rappresentato fina dalla sua fondazione un punto di riferimento per l’intera società italiana con i suoi servizi legati alla corrispondenza e alle spedizioni prima e con il piccolo risparmio poi. La garanzia dello Stato e la capillarità dei suoi uffici ne hanno favorito lo sviluppo e la crescita, fino ad ampliare l’offerta di servizi per tutti i cittadini.
In qualche modo Poste ha seguito i cambiamenti e lo sviluppo dell’intera società italiana, non solo da un punto di vista economico ma anche culturale. Così oggi Poste italiane offre una vasta serie di servizi dalla finanza alla previdenza, dalla fornitura di energia alla telefonia, che si affiancano alle tradizionali attività di corrispondenza e invio. Ma qualcosa sta per cambiare definitivamente.
L’annuncio è di quelli choc. Secondo il CEO di Poste italiane, Matteo Del Fante, la gestione del servizio universale di invio di lettere e pacchi su tutto il territorio nazionale non è più sostenibile dal punto di vista economico per l’azienda. Le cause sono nella crescente digitalizzazione e nel calo nel traffico di corrispondenza tradizionale.
Dunque Poste è intenzionata ad abbandonare progressivamente i servizi tradizionali di gestione di lettere, raccomandate e bollettini. L’azienda ha intenzione di investire maggiormente su settori strategici che stanno avendo ottimi risulti e garantiscono margini migliori, come la logistica dei pacchi e i servizi finanziari e assicurativi.
La concessione del servizio postale scade nel 2026. Se Poste decidesse di non rinnovarla, ci sarebbe un abbandono graduale dei servizi tradizionali legati alla spedizione di lettere e raccomandate, ha da sempre caratterizzato l’azienda. D’altra parte la trasformazione di Poste italiane è già in corso da tempo, con una dipendenza sempre minore dai servizi postali e un orientamento per quelli finanziari sempre più evidente.
Lo spazio sempre maggiore negli uffici postali per i servizi assicurativi, per i prodotti di investimento, per la gestione del risparmio sono forse la prova più evidente di questo cambiamento in atto. Di certo l’eventuale disimpegno di Poste dai servizi di corrispondenza, potrebbe eavre delle conseguenze negative sui cittadini. In particolare in quanti vivono nelle aree rurali o in quelle meno accessibili, dove solo Poste garantisce un collegamento per i documenti cartacei e i bollettini.
Infatti se la digitalizzazione è sempre più estesa, molti cittadini fanno ancora affidamento sui servizi tradizionali, a partire da quelli postali. Quindi la preoccupazione per costi maggiori e per un peggioramento della qualità dei servizi offerta a questa parte di cittadinanza è concreta, con una scadenza sempre più vicina.
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