Come avere un buon parcheggio condominiale con poche semplici mosse, ecco il modo migliore di raggiungere lo scopo.
L’assegnazione dei parcheggi condominiali non è un tema così banale come può apparire. A volte può diventare un motivo di accese discussioni in sede di assemblea condominiale, giungendo addirittura a essere motivo di lite giudiziale. Comunque intorno a questa situazione ci sono dei luoghi comuni da sfatare assolutamente.
Avere il posto più vicino al portone per esempio può essere un buon vantaggio per chi fa viaggi frequenti e scarica spesso bagagli oppure più semplicemente in caso di pioggia. Da considerare che i cortili interni di un condominio sono considerati parti comuni, a meno che non ci siano proprietà esclusive. E spesso sono proprio i cortili condominiali a essere utilizzati con la funzione di parcheggio dei veicoli.
Assegnazione dei posti auto nel parcheggio del condominio
Diciamo subito che la ripartizione dei posti auto tramite estrazione a sorte o in base alla quantità dei millesimi di proprietà non è una soluzione contemplata dalla legge. Ciascuno condomino ha il diritto ad almeno un parcheggio nel cortile adibito a questo scopo. Il regolamento del condominio può derogare a questa regola, ma occorre una delibera all’unanimità o con approvazione degli atti del regolamento che prevede delle deroghe, al contratto di compravendita di un immobile.
Il diritto alle postazioni migliori all’interno del parcheggio condominiale spetta a soggetti disabili, come stabilito dalla legge. In assenza di queste persone è il regolamento del condominio a stabilire i turni del parcheggio. Il principio è quello della rotazione che garantisce a tutti il diritto ai posti. Per imporre questa regola è necessaria la maggioranza dei presenti che rappresentino almeno la metà dei millesimi.
In caso contrario il proprietario di un immobile può ricorrere al tribunale per far valere i propri diritti. Tuttavia in attesa che il regolamento sia approvato ogni condomino ha diritto al parcheggio, ma nell’uso prevale chi arriva prima. Si può dire che sia l’assemblea a deliberare in materia imponendo il divieto dell’uso del cortile in casi estremi o adibendo il parcheggio solo per i motocicli.
Insomma si tratta di una materia che lascia spazio a diverse interpretazioni e spesso può capitare che trovi soluzioni soltanto in tribunale, nel caso l’assemblea non si esprima o non si raggiunga un accordo. E in attesa che l’assemblea si esprima è l’amministratore del condominio, rispettando il principio del diritto al pari uso a decidere un provvedimento che disciplini il parcheggio.