Continui ritardi a lavoro, non superare questa soglia: possono licenziarti

Attenzione a superare questa soglia di ritardo. Il dipendente che continua a non rispettare l’orario d’ingresso al lavoro rischia grosso.

Cosa rischia il dipendente che ha il vizietto di essere un ritardatario cronico? Anche pochi minuti di ritardo possono compromettere l’avvio delle attività e l’organizzazione aziendale. Pensiamo a un lavoro di squadra tipo catena di montaggio, con ritmi ben precisi che non ammettono intoppi di sorta.

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Quando scatta il licenziamento per chi continua a arrivare in ritardo al lavoro – leggimi.eu

Quali sono le conseguenze in cui può incorrere chi continua a presentarsi al lavoro oltre l’orario previsto per l’inizio delle attività? Quanti minuti di ritardo sono tollerati e dopo quanto tempo rischiamo di essere licenziati? Non è un mistero che rispettare l’orario di lavoro sia un obbligo per il lavoratore.

Il dipendente non può arrivare tardi sul posto di lavoro. Anche un breve ritardo tecnicamente potrebbe essere considerato un inadempimento al contratto e il lavoratore rischia di incorrere in conseguenze disciplinari. Vediamo nel concreto quali sono i rischi per il dipendente che sfora l’orario d’ingresso.

Dipendente ritardatario cronico, ecco quando rischia il licenziamento

È vero che anche un lieve ritardo tecnicamente potrebbe dar luogo a problemi. Nella pratica concreta però diverse ditte tollerano i piccoli ritardi occasionali, specialmente se a originarli sono state le cosiddette cause di forza maggiore (un blocco al traffico provocato da un incidente) o eventi comunque imprevedibili (un malore del dipendente, del coniuge o di un figlio).

Il dipendente ritardatario rischia serie conseguenze – leggimi.eu

Il margine di tolleranza può essere messo nero su bianco nel contratto collettivo o nel regolamento aziendale. Ma può anche rientrare in una prassi consolidata da tempo. Meglio comunque dare prova di buona fede e correttezza comunicando subito ai propri superiori il ritardo, anche con comunicazioni informali (messaggiando via WhatsApp o sms, senza escludere la classica telefonata).

Diverso il discorso quando si verificano ritardi frequenti e prolungati, anche solo di pochi minuti, che la ditta potrebbe considerare frutto di negligenza e di scarso rispetto degli obblighi contrattuali. In questo caso potrebbe partire una contestazione disciplinare. Non esiste però qualcosa come un “limite di tolleranza” sancito dalla legge, anche se il CCNL nazionale o aziendale, la prassi delle aziende e le valutazioni discrezionali del datore di lavoro potrebbero prevederlo.

Sempre i CCNL stabiliscono le sanzioni disciplinari per i dipendenti ritardatari, tanto più gravi quanto maggiori saranno frequenza e entità del ritardo. Si va dal semplice richiamo (prima verbale e poi scritto) alla multa, passando poi alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Infine, nei casi più gravi e reiterati, può scattare il licenziamento per giusta causa

Ad esempio, per operai e lavori in ritardo oggi sono costretti a rimborsarti.  

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