Il welfare italiano prevede una serie di bonus e agevolazioni per le persone affette da cardiopatie e per chi se ne prende cura. Ecco quali
La cardiopatia, una delle principali cause di e mortalità in tutto il mondo, continua a sfidare la salute globale. Questa malattia del sistema cardiovascolare coinvolge il cuore e i vasi sanguigni, mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Affrontarla richiede grandi sforzi, anche di natura economica. Per questo nel nostro Paese sono previsti dei bonus per mitigare le sfide che comporta.
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Le statistiche rivelano che la cardiopatia è responsabile di un numero significativo di decessi ogni anno. Si stima che nel mondo muoiano oltre 17,9 milioni di persone a causa di malattie cardiovascolari, rappresentando circa il 31% di tutte le cause di morte. Un dato impressionante che sottolinea l’urgenza di affrontare questa minaccia crescente.
Diversi fattori contribuiscono allo sviluppo della cardiopatia, e la comprensione di questi è fondamentale per la prevenzione. L’ipertensione, il colesterolo elevato, il diabete e l’obesità sono tra i principali fattori di rischio. Tuttavia, anche lo stile di vita, l’ereditarietà e l’inquinamento ambientale giocano un ruolo significativo.
Una delle sfide principali della cardiopatia è la sua natura insidiosa. Molti individui possono essere affetti senza manifestare sintomi evidenti fino a quando la malattia non raggiunge uno stadio avanzato. Questo rende cruciale l’importanza della diagnosi precoce attraverso esami diagnostici come l’elettrocardiogramma (ECG) e test del sangue specifici.
Il sostegno economico per i cardiopatici
La prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel contrastare la cardiopatia. Educazione sulla dieta equilibrata, promozione dell’attività fisica e consapevolezza sui fattori di rischio possono ridurre in modo significativo l’incidenza di questa malattia. Iniziative pubbliche e campagne di sensibilizzazione sono essenziali per coinvolgere la comunità nella lotta contro la cardiopatia.
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Aneurisma dell’aorta toracica o addominale, aritmie, arteriopatie, coronaropatie, miocardiopatie, pericarditi, valvulopatie e trapianti sono solo alcune delle problematiche che danno diritto a dei bonus.
Sì, perché proprio per sostenere questa lotta (che dev’essere personale, ma anche collettiva) il welfare italiano prevede una serie di bonus e sostegni ai malati e alle loro famiglie. Come sempre, il pilastro è rappresentato dalla Legge 104 del 1992, che sancisce come ogni lavoratore dipendente, pubblico o privato, possa fruire di 3 giorni di permesso al mese, anche in orari frazionati, per assistere un familiare disabile.
Quindi, evidentemente, anche un genitore cardiopatico. Oltre ai permessi mensili, per chi è lavoratore dipendente, pubblico o privato, e deve assistere un genitore disabile convivente, è previsto anche il congedo straordinario Legge 104, che può durare fino a 2 anni complessivi nella vita lavorativa, ma è frazionabile in periodi più brevi.
Inoltre, la Legge 104 dà la possibilità di ottenere la pensione anticipata grazie all’Ape sociale: è necessario che sia accertata una percentuale di invalidità superiore al 74% e che il disabile conviva da almeno 6 mesi con il richiedente. Infine, tra le altre misure di sostegno c’è l’assegno di cura (il cui importo varia da regione a regione), diverse agevolazioni fiscali (tra cui detrazione IRPEF, IVA al 4%, esenzione del bollo auto).