Bollo auto, molti lo pagano a rate così: finalmente una tregua

In caso di mancato pagamento del bollo auto l’Agenzia delle Entrate può emettere un fermo amministrativo: evita questo inconveniente pagando a rate.

Tutti i veicoli, per poter circolare, devono essere iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e inoltre devono versare una imposta che prende il nome di bollo. Tale imposta si versa nei confronti della propria Regione di residenza una volta all’anno e il suo importo può variare in base a diversi fattori.

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Pagando il bollo auto puoi evitare il fermo amministrativo: puoi farlo anche a rate (Leggimi.eu)

La classe ambientale del veicolo e la potenza del motore, ad esempio, possono determinare l’importo del bollo, ma anche contingenze specifiche di una o dell’altra Regione, che determinano il costo finale per il proprietario.

Esistono poi dei casi in cui si è esentati dal pagamento del bollo auto. Ne sono esempi i veicoli elettrici o ibridi (cui spesso sono riservati degli sconti), quelli storici (vecchi di almeno 30 anni), quelli intestati a enti di beneficienza o sanitari, oppure i veicoli intestati ai disabili gravi e non autonomi.

Attenzione se non paghi il bollo auto: in casi gravi scatta anche il fermo amministrativo

Tolti i casi di esenzione, però, gli altri proprietari sono tenuti a pagare il bollo auto e, in caso di mancato pagamento, si può incorrere in conseguenze anche gravi. Il bollo è infatti una tassa di proprietà che va versata anche per i veicoli che non si è soliti far circolare su strada.

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Con la rateizzazione si possono pagare i bolli arretrati ed evitare il fermo amministrativo (Leggimi.eu)

In caso di mancato pagamento, dunque, si rischia di macchiarsi di evasione fiscale. Ma non facciamo allarmismi! Innanzitutto va specificato che l’entità delle sanzioni varia in base ai mesi di ritardo accumulati dal mancato pagamento. Nei casi più gravi si può dunque arrivare al fermo amministrativo o alla radiazione dal PRA.

E dal momento che a nessuno farebbe piacere essere sottoposto a fermo amministrativo, vediamo in che modo evitare questa evenienza. Innanzitutto il fermo può scattare dopo 30 giorni dal mancato pagamento dalla notifica di Equitalia, che per l’appunto esorti il debitore a saldare quanto dovuto.

A tal proposito è bene specificare che in base a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, il fermo può scattare anche in caso di debiti di piccola entità. Tale decisione ha infatti lo scopo di incentivare i debitori a saldare i propri debiti col fisco.

Ne consegue che, nel caso si regolarizzino i pagamenti, il fermo amministrativo verrà sospeso o addirittura neanche emesso. Per mettersi in regola coi debiti si potrà dunque versare la somma in un’unica soluzione oppure chiedere la rateizzazione. Un recente decreto governativo ha inoltre introdotto la dilazione dei debiti su 84 mesi, per poi arrivare a 120 entro il 2030.

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